domenica 30 ottobre 2016

QUAKE



Amatrice dopo il sisma del 24 agosto 2016
Immagini indelebili rimarranno scolpite negli occhi delle persone che in pochi minuti hanno perso tutto ciò che avevano, dopo aver lavorato, lottato, rinunciato per quasi tutta la vita, per avere una casa propria. Molti di loro non l’avranno mai più, altri forse riusciranno ad averne un’altra, ma non sarà mai la stessa cosa. 

La scossa di stamani alle 7:41 di magnitudo 6.5, e le altre che hanno colpito il centro Italia nei giorni precedenti hanno reso inagibili edifici, abitazioni e distrutto la vita di molte persone. 
Le case, gli edifici possono essere ricostruiti, la vita delle persone no. Ad Amatrice, il sisma del 24 agosto ha causato la morte di 295 persone! I loro familiari non hanno perso solo la casa, ma anche i loro cari, che non torneranno mai più.

Rivedo ancora scolpite nei miei occhi le immagini del terremoto del 1997, come le vedono e continueranno a vederle queste persone e niente e nessuno potrà mai cancellarle. 

Al diavolo le cose materiali, pensiamo all’animo di queste persone, soprattutto di chi ha perso non solo la casa, ma soprattutto i propri cari.

Viviamo in una terra sismica e l’unica cosa che si può fare è prendere coscienza di ciò, non si può andare contro natura e a volte se si prova ad andarci contro essa si rivolta!

Abituiamoci e prepariamoci all’idea che il territorio italiano non è sicuro e per quante cose possiamo fare se la natura vuole distruggercoi ha il potere di farlo!


Città intere rase al suolo, centinaia di persone senza più un tetto sulla testa e alcuni di loro senza i propri cari e alcuni anche senza un lavoro, edifici storici in piedi da millenni sbriciolati in pochi secondi, case ed edifici inagibili, persone anziane, ma non solo, che non vogliono lasciare il loro paese, dove una volta c’era la loro vita!

Crollo della Basilica superiore di Assisi del terremoto del settembre1997

venerdì 9 settembre 2016

BUIO

Ti ho amato così tanto, così come nel tempo ho continuato e in fondo continuo ancora ad amarti!

Mi hai aperto le porte di casa quando arrivai e ogni singolo istante ho provato sempre un amore spassionato per te… ogniqualvolta sentivo il tuo nome! 

Ti ho scelto, più di una volta, ma te non mi hai mai voluto accanto e insieme a te. Che cosa ti ho fatto? Perché mi hai rifiutato? Sarei rimasta a qualsiasi costo, arrivando a sceglierti sempre, nel bene e nel male, anche per l’eternità!

Giorni bellissimi ho trascorso insieme a te, ma anche altrettanti brutti e il ricordo di entrambi me li porterò con me per sempre, ogni volta che sentirò il tuo nome, che sentirò parlare di te.

Mi hai distrutto giorno dopo giorno, portandomi anche ad odiarti e ti odio perché ti amo, ma te non mi hai mai amato.

Me ne sto andando, è questo ciò che vuoi, me lo hai dimostrato in ogni modo, ma io consapevolmente ho voluto ignorarlo, ho lottato, volevo rimare insieme a te, costruire qualcosa, fare qualcosa per te, ma non me lo hai mai permesso!


Penserai che sono una vigliacca, che non ho lottato abbastanza; ora però sono stanca, delusa, triste, abbattuta. Ti chiedo scusa per aver fallito, per non essere stata alla tua altezza, evidentemente per me sei troppo e io sono poco per te, ora è giunto il momento di lasciarti vivere la tua vita e per me di andarmene!


mercoledì 7 settembre 2016

BUON VIAGGIO!

Non ti ho salutato, scusami tanto, giustificazioni non le ho e ora non servirebbero a niente.
Anche se non ci siamo frequentate molto, sono stata molto contenta di averti conosciuta e sono sicura che hai lasciato un bellissimo ricordo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di averti vicino e di averti conosciuta molto più di me!

Ma ora non ci sei più, so che hai sofferto e mi spiace tantissimo; te ne sei andata lasciando anche dentro di me un grande vuoto e immagino quale vuoto hai lasciato alle persone tue più care.

Ti sei addormentata, spero dolcemente, volando in cielo attraversando le stelle, ora sei in un bel posto, magari insieme a quel tuo figlio che non ho mai conosciuto, ma del quale ho sentito parlare tante volte, da te amatissimo, che purtroppo hai perso troppo presto. 

Spero che ora lo hai potuto riabbracciare e stare insieme a lui per l’eternità, così come ad altri tuoi cari che in tempi remoti hai perso. 

Noi ora siamo qui, il vento continua a soffiare, l’acqua continua scorrere, i nostri cuori continuano a battere…forse purtroppo, ma la vita va avanti, ma quando guarderò il cielo saprò che una di quelle stelle sarai te, insieme alle altre e se ti capita d’incontrare i miei nonni salutameli, per favore, grazie.


Fai buon viaggio!

sabato 20 agosto 2016

IO VIAGGIO DA SOLA

http://nuke.mollotutto.com/Default.aspx?tabid=449
(Articolo pubblicato su www.mollotutto.com)

Ci sono tanti motivi per cui una donna decide e può permettersi di viaggiare da sola.
Non ci sono solo le grandi pioniere che hanno deciso durante il corso della storia di viaggiare da sole definite AUTONOME, AMANCIPATE, AVVENTUROSE, INDIPENDENTI, CURIOSE…
C’è anche chi decide di viaggiare da sola perché ne ha bisogno per stare lontano da tutto e da tutti. Scappare, fuggire, nascondersi… forse è vero non serve e anche se vivendo in una città come Roma spesso ci si sente molto più soli che su un eremo, questa volta ho deciso di viaggiare da sola!
Per quale motivo? Sono tanti, troppi. Non sono bene cosa farò mentre sarò da sola in viaggio, in vacanza, magari mi metterò semplicemente seduta in una panchina a leggere un libro. Come destinazione ho scelto un posto del quale sento il bisogno di tornare, un regno incantato, lontano da tutto e da tutti, anche se per pochi giorni…

Cosa farò al mio ritorno non lo so, magari non avrò nulla da raccontare perché ho trascorso le mie giornate non come un’avventuriera, ma come un’osservatrice delle piccole cose che mi circondano senza andare alla scoperta di niente, ma solo per scappare…in qualche modo da tutto e forse sì, anche da me stessa!




domenica 5 giugno 2016

L'IMPERO DI CINDIA

Sono tre miliardi e mezzo. Sono più giovani di noi, lavorano più di noi, studiano più di noi. Hanno schiere di premi Nobel per la scienza. Guadagnano stipendi con uno zero in meno dei nostri.
Hanno arsenali nucleari ed eserciti di poveri.
È “Cindia”: Cina e India, il DRAGONE e l’ELEFANTE. Cindia non indica solo l’aggregato delle due nazioni più popolose del pianeta: è il nuovo centro del mondo, dove si decide il futuro dell’umanità. Tutto il meglio e tutto il peggio dipende dal loro. Le speranze di progresso così come i rischi di catastrofi, il riscatto dalla miseria e la guerra all’inquinamento, la libertà o la repressione, la salvezza o l’orrore: la partita del XXI si gioca qui.

In totale, Cindia e i suoi paesi satelliti (le cosiddette “tigri asiatiche”, ma anche il Giappone in una nuova fase di crescita economica) sono cinque volte la popolazione dell’intero continente europeo incluse la Russia, otto volte l’Unione europea allargata a 25 membri, 13 volte gli abitanti degli Stati Uniti.
Più di metà dell’umanità è concentrata in quest’area, ed è questa la metà che cresce.
Cresce sia demograficamente, che economicamente. Il DRAGONE e l’ELEFANTE si apprestano a riconquistare il posto che appartenne loro per millenni: quello delle due civiltà più antiche, più ricche, più avanzate durante gran parte della storia dell’umanità. Riemergono, infatti, dopo una parentesi di decadenza, due universi che hanno un passato di 5000 anni, una tradizione storica sconosciuta perfino agli europei. Due nazioni che hanno a lungo primeggiato nella scienza e nella tecnica, che hanno dato al mondo alcuni dei più sublimi tesori dell’arte, dove sono nate grandi religioni e importanti filosofie laiche.
Oggi vi è però fra loro una differenza radicale che ne fa due modelli alternativi.

L’india è la più vasta DEMOCRAZIA esistente al mondo, un esempio di pluralismo e di tolleranza unico per un paese di quelle dimensioni. Anche la Cina sprigiona un fascino irresistibile, ma di segno opposto: è il più imponente modello di Stato autoritario, funzionale e modernizzatore, che ha saputo in pochi decenni traghettare dalla miseria al benessere 300 milioni di persone.

Federico Rampini si spinge oltre i confini della Cina, per raccontare, in una collezione di storie di vita quotidiana, di ritratti di grandi capitalisti di cui noi ignoriamo persino il nome, e di racconti di viaggio, questo enorme impero nascente. E per cercare di rispondere a una delle domande chiave del nostro futuro: Cina o India? Oppure Cindia? Vincerà la ricetta cinese, quella indiana, o un misto fra le due? E con quali conseguenze per il resto del mondo?
Come ha giustamente dichiarato Bill Gates: “Tutti mi chiedono che ne sarà della sfida tra Cina e India. Io mi preoccupo di più della nostra sfida contro Cina più India.







La risposta alla domanda che tutti si pongono su chi vincerà tale sfida: il DRAGONE o l’ELEFANTE la mia risponda è: entrambi o nessuno dei due, e forse l'OCCIDENTE, non dovrebbe combattere contro questi paesi, ma magari imparare da loro!

Il mondo è cambiato, i tempi sono cambiati, i modi di vivere sono cambiati, sono cambiati i modi di agire, di pensare, ma non sono cambiati gli ideali e i modi di governare.

L’INIDA è e rimane la più grande DEMOCRAZIA esistente al mondo.
La CINA è il più imponente STATO AUTORITARIO.

L’OCCIDENTE deve fare una buona presa di coscienza: Esso si trova a lottare contro paesi che hanno 5000 anni di storia alle spalle, con il quale non possono competere in nessun fronte.

Forse invece di chiedersi quale sarà il vincitore tra i due, forse l’OCCIDENTE dovrebbe chiedersi come la più grande democrazia del mondo e il più imponente stato autoritario, sono arrivati intatti fino ai giorni nostri, nelle condizioni in cui si trovano ora, dopo il loro periodi bui.

Nell’ultimo quarto di secolo, con regolarità l’INDIA è risuscita a sollevare dalla miseria ogni singolo anno l’1% in più della sua popolazione e oggi 200 milioni di indiani, dal 1980 a oggi hanno sconfitto per sempre la fame e il bisogno.

La CINA, invece, ha saputo in pochi decenni traghettare dalla miseria al benessere 300 milioni di persone.

Mi è capitato molte volte di parlare con persone che hanno visitato l’Oriente, le quali sono rimaste affascinate, incantate, innamorate dell’India della Cina e dell’Asia in generale.
C’è chi vi è tornato in ORIENTE più di una volta in diverse città rimanendo vivere lì anche per molto tempo. Mi hanno raccontato che hanno visto posti bellissimi, ma anche molte cose brutte che però fanno parte di quei paesi e forse sono proprio quelle cose brutte a rendere l’ORIENTE unico, magico e mistico!

Molti di loro sono tornati cambiati dall’Oriente, soprattutto dopo aver visitato l’INDIA.

Tuttavia, non ho mai sentito nessuno che mi abbia mai detto: “HO COMPRESO L'INDIA!”


Molte persone sono tornate da quei luoghi cambiati, ma tornare dal lì cambiati e tornare da lì avendo compreso c’è una bella differenza!

lunedì 9 maggio 2016

UNFAITHFUL

Che cosa vogliono gli uomini da una donna?

Nel 2016 esistono uomini che vogliono la loro donna tutta “casa e chiesa”. Ella deve essere servizievole, occuparsi della famiglia e della casa: crescere i figli, pulire, tenere in ordine la casa, preparare il pranzo e la cena, in modo che quando l’uomo torna a casa dal lavoro dopo essersi guadagnato la giornata per mantenere la famiglia, deve solo togliersi le scarpe infilarsi le pantofole preparate dalla moglie; lui si siede a tavola cena insieme alla famiglia, parla un po’ con loro se è un tipo abbastanza loquace, dopodiché si mette comodo sul divano a guardare la tv, mentre la moglie sistema la cucina, mette a letto i figli, organizza la giornata successiva, e si mette a letto.  A volte il marito fa un salto al bar sotto casa, a bere una birra e a parlare con gli amici piuttosto che con la propria moglie e i figli.
Tornato a casa, si mette a letto anche lui, se non è troppo stanco magari vuole che la donna consumi un rapporto sessuale con lui e infine si mette a dormire.
L’uomo non porta mai o quasi mai a cena fuori la sua donna, la vuole a casa, è più comodo cenare a casa, non si deve cambiare e sa che a casa è servito lo stesso, che sia dalla moglie o dalla cameriera per lui è indifferente. L’unica differenza è che magari la cameriera è più giovane, fresca e vestita più attraente rispetto alla moglie, quasi sicuramente se la porterebbe volentieri a letto, senza alcun senso di colpa perché non è un vero tradimento, è solamente la soddisfazione di un istinto naturale maschile, che ha necessità di essere soddisfatto, tanto da portare la legge italiana a non giudicare più il tradimento come motivo valido di divorzio.

Che cosa succederebbe se le mogli iniziassero a vestirti da “puttane”?
Se pur occupandosi della casa, le donne decidessero di curarsi di più? Vestirsi, truccarsi e pettinarsi bene come se dovessero uscire, pur rimanendo a casa.
Alcuni uomini prenderebbero la loro donna e la riempirebbero di botte, altri invece forse l’apprezzerebbero, ed eviterebbero di andare a cercare scappatelle in giro.

Davvero bisogna essere delle “Puttane” per piacere ai propri uomini? Sinceramente penso di no, ma allora, perché gli uomini vogliono le loro avventure oppure un’amante fissa al dì fuori del proprio rapporto coniugale, anche se fondamentalmente li rende felici?

Che cosa vogliono le donne dagli uomini?
Le donne vogliono l’uomo forte, che sappia assumersi le proprie responsabilità, che sia in grado di gestire la famiglia anche da soli, vuole il rispetto dell’uomo che ha deciso di sposare perché ciò che fa la moglie per lui e per la famiglia non è dovuto, ma lo fa perché ella sa per istinto che è il suo compito. Vuole un uomo con il quale poter parlare a volte come se parlasse con un’amica, vuole un uomo che quando vede la propria donna triste, stanca, abbattuta, gli chieda se è tutto ok, ma soprattutto che capisca che quella risposta positiva in realtà nasconde: “no, non va tutto bene”!
Vuole l’uomo che la protegga, che la valorizzi, che la faccia sentire viva, che la faccia sognare tra le lenzuola, che le sussurri parole dolci, che a volte la faccia evadere dalla routine quotidiana, che le voglia bene veramente e ciò significa sapere che la propria donna sta bene ed è serena. Perché una donna quando è serena difficilmente tradisce considerando poi che è ancora più difficile che tradisca quando è trattata male dal proprio uomo.

Nel giorno del matrimonio durante il giuramento c’è una frase che dice: “giuro di rimanerti fedele sempre”, ma sembra che spesso tale giuramento è fatto solo da uno dei coniugi.

Che cosa è che spinge all’infedeltà?
Le risposte possono essere molteplici: il bisogno di evadere dalla routine, per scaricare lo stress quotidiano, per non avere responsabilità, per non avere impegni fissi gli appuntamenti con l’amante si hanno quando è possibile, per soddisfare le proprie fantasie sessuali che gli uomini e donne si vergognano di chiedere al coniuge, per l’adrenalina generata dalla trasgressione; finita l’avventura ognuno torna a casa propria e non è necessario parlare dei propri problemi o altro.

Con la moglie e/o marito, non c’è solo il sesso da “affrontare”, ma ci sono tutte un’altra serie di cose che sono comprese nel pacchetto chiamato matrimonio. Quando ci si sposa si vuole quella persona, perché è tutto il proprio mondo; poi che cosa succede? Molti traditori o traditrici arrivano a parlare più con l’amente che con il coniuge! Arrivano a un punto che per sopportare la routine quotidiana, nonostante siano innamorati del proprio coniuge hanno bisogno dell’amante. Molti pagano per soddisfare la propria fantasia sessuale o per avere l’amante, ma allo stesso tempo dicono sono contento del mio matrimonio e dei miei figli! Inoltre, forse il fatto di corrispondere un compenso in denaro fa sentire chi tradisce meno colpevole!

È normale che con il tempo il rapporto tra i coniugi si “affievolisca”, ma perché far star male la persona che si dice di amare, con avventure non sempre strettamente sessuali, e pretendere che il coniuge capisca! Non saprebbe meglio parlarsi e ritrovare l’affinità sessuale che c’era all’inizio del rapporto, sia di fidanzamento, che di matrimonio?

Se si prendono due barattoli uno vuoto e uno pieno con palline bianche e nere. Dopo il matrimonio nel barattolo vuoto ogni sera si mette una pallina, di colore bianco se si ha avuto un rapporto sessuale oppure nera se quella sera non si è consumato. Dopo circa un paio di mesi dal matrimonio, si vedrà che le palline in maggioranza saranno quelle nere!

A questo punto mi chiedo, perché le persone si sposano, se poi arrivano a un certo punto in cui non si accorgono dell’esistenza del proprio coniuge, oppure vogliono tenersi sia la moglie, sia l’amante?
Questa è la realtà della maggior parte dei rapporti coniugali.


Per i single tanto in cerca dell’anima gemella, o comunque di una persona da amare o a cui voler bene, siete proprio disposti a barattare la vostra libertà a queste condizioni?????

venerdì 22 aprile 2016

NATALE DI ROMA

CHE COSA E' IL NATALE DI ROMA
Il NATALE DI ROMA è un'antichissima festa di stampo laico. La sua ricorrenza avviene il giorno 21 Aprile di ogni anno, giorno scelto perché secondo la tradizione in quel giorno risale la fondazione della città di Roma.

Secondo la leggenda, Romolo avrebbe fondato Roma il 21 Aprile del 753 a. C., i calcoli effettuati per risalire a questa data sarebbero stati compiuti dall'antico astrologo LUCIO TARUZIO. 

IERI ROMA HA COMPIUTO 2.769 ANNI!

LA FESTIVITA' DOPO LA FINE DELL'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE
Con la diffusione e l'adozione del Cristianesimo, si aggiunse anche la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Tra migrazioni, conquiste e invasioni barbariche, poco a poco, Roma vide sparire moltissimi dei suoi usi, costumi e tradizioni tra cui molte delle sue festività.

IL RISORGIMENTO
Fu con l'avvento del RISORGIMENTO che le celebrazioni del NATALE DI ROMA furono ripristinate come "tradizione". I più rivoluzionari tra i quali i Mazziniani, i Garibaldini e alcuni Liberali, ricominciarono a festeggiare l'evento, nel 1849 quando Roma, dopo essere stata proclamata Repubblica Liberale lottava per la sopravvivenza.
La storia racconta di un pasto ai Fori Imperiali con brindisi per la presunta fonazione dell'Urbe da parte di Romolo e la rifondazione da parte dei liberali stessi.

IL FASCISMO
Durante l'epoca Fascista con Mussolini al potere, egli proclamò l'anniversario della fondazione di Roma quale festa ufficiale del Fascismo, scatenando l'ira di Antonio Gramsci, che lo accusò, attraverso questa festa di di neutralizzare il proprio ruolo nella Storia Italiana attraverso la rivendicazione delle origini romane.

IL NATALE DI ROMA NEL XXI SECOLO
Ancora oggi il NATALE DI ROMA è festeggiato con rappresentazioni in costume, manifestazione ludiche ed eventi culturali, come quello avvenuto ieri alle 18:30 al teatro Quirinetto, nel centro di Roma dove ELENA BONELLI ha proposto uno spettacolo intitolato "DALLO STORNELLO AL RAP".

Nello specifico l'evento è stata una conferenza stampa musicale, dove si è spiegato e raccontato cosa fosse lo stornello; inoltre si è parlato della seconda edizione del concorso "DALLO STORNELLO AL RAP" per cantautori e videomakers.

ELENA BONELLI, è l'unica artista che cera di dare continuità alla canzone romana attraverso svariate iniziative, una tra tante è proprio il concorso "DALLO STORNELLO AL RAP". Le sue iniziative sono tutte legale alla tradizione canora capitolina. ELENA BONELLI ha intuito l'importanza di unire la tradizione dello stornello di ieri alla nuova generazione dei rapper di oggi, cercando di connettere questi due mondi così distanti, ma allo stesso tempo così vicini.

Durante la conferenza stampa musicale, si sono esibiti i finalisti della precedente edizione del concorso "DALLO STORNELLO AL RAP".

martedì 5 aprile 2016

LUPO SOLITARIO


Te…
un LUPO SOLITARIO in cerca di Amore…quell'Amore con la A maiuscola!
Lo cerchi in ogni dove, in qualunque persona. Lo trovi perché vuoi trovarlo.

Te LUPO SOLITARIO… grande, forte, maestoso, stoico, indipendente… ma allo stesso tempo alla ricerca disperata di un suo simile all'interno del branco.

Te, LUPO SOLITARIO, non rimpiazzare con chiunque, colui che non ti è stato permesso di avere! 
Si pensa che una persona scelga per entrambi, in realtà ella sceglie per se stessa, come ognuno di noi fa, e che come anche te, LUPO SOLITARIO, hai fatto! 

Te, LUPO SOLITARIO, hai bisogno di affetto, ma la libertà di una persona finisce lì dove inizia quella degli altri. 

Te, LUPO SOLITARIO, che sai voler bene agli altri, lascia andare chi non ti ha voluto, e rispetta il prossimo non usandolo come rimpiazzo di quell'affetto non ottenuto o per colmare il senso di solitudine! 


Oh te LUPO SOLITARIO… sei SOLITARIO perché hai bisogno della tua indipendenza, ma allo stesso tempo sei un LUPO in quanto hai bisogno del tuo branco!

giovedì 17 marzo 2016

LOVE

“If you love someone, tell ‘em. Even if you’re scared that it’s not the right thing, even if you are scare that it’ll cause problems, even if you are scared that it will burn your life to the ground, you say it, and say it out loud. And then you go from there.” -Mark Sloan

martedì 15 marzo 2016

ABBRACCI

Erano lì, uno di fronte all'altro, nessuno dei due proferiva parola… erano pieni di paura, ma entrambi erano coscienti che il coraggio non è la mancanza di paura, ma la consapevolezza che esiste qualcosa che è più importante della paura stessa! 

D'istinto si strinsero in un abbraccio, intenso, profondo, sincero…
Tutto il resto non esisteva, non sentivano il rumore delle macchine passare e le voci dei passanti.

L'abbraccio iniziò ad essere accompagnato da dolci baci, carezze e sguardi. Staccatisi, si guardarono negli occhi, ma nonostante la bellezza racchiusa in quell'abbraccio i loro occhi erano tristi racchiudendo e conservando in sé un passato, ancora sconosciuto a entrambi.

Gli occhi sono lo specchio dell'anima e nel silenzio più totale lo diventano ancora di più e anche solo un gesto, uno sguardo parlano più di mille parole!

In quel momento era il silenzino a parlare; esso parlava delle loro paure, delle insicurezze, di come erano diventati in seguito al proprio passato, alle proprie delusioni, alle umiliazioni subite, che con il tempo li hanno portati a chiudere il loro cuore, ma se erano là insieme in quel momento, era perché in fondo in fondo non avevano rinunciato del tutto a quel qualcosa definito: affetto, bene, amore… 

Il silenzio fu interrotto dalla cognizione che nessuno dei due poteva giudicare l'altro. 

Perché prima di giudicare bisogna aver indossato le scarpe dell'altro e aver percorso lo stesso cammino; vivere il dolore che è stato vissuto e cadere nello stesso punto e rialzarsi come l'altro ha fatto, ma forse a differenza di quanto affermava Pirandello anche in questi casi, non è sempre vero che si acquisisce il diritto di giudicare!

domenica 6 marzo 2016

A TE...

"Ho voglia di far l'amore con te, ma non fraintendermi.
Non parlo di carezze o di lingue che giocano, di tutta quella forza che troviamo dentro all'improvviso mentre ci muoviamo come se non facessimo altro da una vita intera.
Non parlo di piacere assoluto, di qualcosa di proibito, delle mie gambe intorno al tuo bacino, dei miei piedi che si posano piano sulla tua schiena.
Non parlo di quando proprio non dovresti, eppure mi tocchi e te ne freghi, né di quando diventiamo un po' troppo erotici per il mondo e ci tocca nasconderci in camera.
Non parlo di quando mi sfiori il collo, mi chiedi di avvicinarmi e mi sussurri che forse è ora di andare a fare l'amore, che tu non ce la fai più.
Parlo solo di un bacio, di quel bacio che viene dopo qualche bacio, ogni volta che ci vediamo.
il primo è sempre un po' così, imbarazzato. Poi ci ritroviamo più vicini e ci baciamo di più, e mi sembra che tu entri dentro di me, tanto che forse inizio a fare qualcosa che potrà sembrare strano, e di certo quasi impercettibile: ti accolgo.
Ogni volta in cui ti vedo, dopo tutti i giorni passati lontani da te, mi apro e ti accolgo. E non sono nuda e non arrossisco.
Ho voglia di far l'amore con te con un bacio, e lo so che hai capito cosa intendo,
lo so".

BY ITALIAN AUTHOR