lunedì 25 dicembre 2017

L'ESSENZA DEL NATALE

Case addobbate a festa, intere città addobbate ed illuminate, alberi di Natale trasportati per 2000 miglia, centri commerciali pieni di gente in corsa contro il tempo, tavole imbandite, cene di lavoro con colleghi e clienti; cene con amici, conoscenti, fidanzati, amanti, parenti, figli, ecc.
Ci si rivede dopo tanto tempo, magari ci si conosce pochissimo, ma si saluta, si fanno gli auguri accompagnate da frasi di circostanza, i regali, si va a cena in caso d’invito.
Denaro che se ne va, tempo che se ne va, ma soprattutto tradizioni e valori che se ne vanno in questo mondo globalizzato dove ciò che conta è il pieno controllo del mondo.
Oggi 25 dicembre tutti: bambini e adulti attendono questo periodo dell’anno, ma effettivamente a quale scopo?
In linea generale i bambini per i doni e gli adulti per le ferie. Chi porta i doni? Gesù bambino o Babbo Natale? Voi genitori, quale favola avete raccontato ai vostri figli? Perché hanno il diritto di essere bambini attendere e sognare il Natale. Cosa che a non tutti di loro purtroppo è permesso!

Vi rendo triste durante uno dei giorni più belli e atteso dell’anno? Vi chiedo scusa, ma vi sottopongo una domanda: cosa è per voi il Natale? Qual è l’essenza del Natale?
Durante questa giornata, mentre scartate i regali, fate gli auguri e siete a tavola per il pranzo di Natale, ogni tanto chiedetevi qual è l’ESSENZA DEL NATALE!

TANTISSIMI AUGURI DI BUON NATALE!

lunedì 11 settembre 2017

11 SETTEMBRE 2001

In qualsiasi posto si entra la prima cosa che si dice è Buongiorno! Ma è veramente un buongiorno? 11 settembre 2011 crollarono le Torri Gemelli e fu colpito anche il Pentagono, uno dei posti più sicuri della terra! 2974 innocenti persero la vita, molta gente rimase scioccata. Oggi 17 anni dopo si ricorda questo evento, ma le vittime chi morirono rimangono troppo spesso solo dei numeri.


L'attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono furono crea a tavolino semplicemente per un motivo economico! Lo dice la parola stessa fu colpito il Word Trade Center, non è stata una coincidenza fu creato per far ripartire l'economia del mondo, dall'altronde uno dei modi infallibili per far ripartire l'economia è la CORSA AGLI ARMAMENTI!

martedì 5 settembre 2017

LA PICCOLA MATITA DI DIO

5 Settembre 1997

Sono passati 20 anni dalla tua scomparsa. Tale notizia raggiunse tutto il mondo in brevissimo tempo. 
Io non mi ricordo di te, ero troppo piccola, ma mi hai donato il regalo più bello che potessi mai desiderare.
Dei genitori e una famiglia che dire stupenda è voler minimizzare; nemmeno nei miei sogni più meravigliosi avrei mai potuto desiderare tanto.

Quando ero piccola, circondata interamente da amore, pensavo che tutto ciò fosse solo uno splendido sogno e che mi sarei risvegliata dove abitavo alla Children’s House insieme agli altri bambini, ma non pensavo alla delusione perché il sogno fosse terminato svegliandomi, anzi non vedevo l’ora di condividerlo con gli altri bambini per poter regalare anche a loro la meraviglia di avere una famiglia che li circondasse, di amore, affetto, valori e benessere…

Tuttavia quando si parla di benessere, non ci si riferisce solo al benessere materiale in termini economici, soprattutto se non è accompagnato da altre cose. Puoi essere la persona più ricca di questo mondo, ma anche la più triste. Una settimana prima di te morì Lady D, (31 Agosto 1997) lei era veramente benestante, ma aveva bisogno di qualcosa di più, quel qualcosa che non puoi acquistare con nessun tipo di moneta. Donare amore! Infatti, si occupò costantemente di opere benefiche, tra eventi mondani e vita privata.

Te invece, “Piccola matita di Dio” lo hai fatto per tutta la tua vita, prendevi i lebbrosi in casa tua, i malati, i bambini abbandonati. Li curavi, gli davi cibo, acqua, riparo, li amavi e se non potevi fare più niente per loro li tenevi con te, dandogli un posto dove potevano lasciare questo mondo in pace e circondati di amore e soprattutto non li facevi morire da soli.

Nonostante tutto ciò però ti sentivi di non valere niente ed eri arrabbiata con Dio, anche se per te le giornate avevano un tempo indefinito. Ti occupavi di ogni piccola cosa, dal cullare il bambino che piangeva, curare il malato, andare in giro per le strade di Calcutta ad aiutare i bisognosi, fino alla contabilità.

Sei andata contro tutto e tutti per fare ciò che hai fatto, perché era quello che desideravi e penso che nessun altro sia in grado di mantenere intatta la perseveranza che hai avuto, partendo completamente da zero. Hai creato un’organizzazione, una macchina operativa attiva 24 ore su 24 diffusa in tutto il mondo e ancora oggi esistente. Hai creato perfino delle divise per essere riconosciute ovunque come portatrici di pace, amore e gioia, dall’altronde tutto partì proprio da lì, dalla CITTÀ DELLA GIOIA!




CONTINUA A RIPOSARE IN PACE PICCOLO E GRANDE ANGELO E SCUSAMI TANTO PER NON ESSERE STATA ALL’ALTEZZA PER IL GRANDE DONO CHE MI HAI REGALATO!

domenica 13 agosto 2017

LA MORTE NEL CUORE


È buio, è giorno, c’è il sole, piove…
Non importa, quando senti quel dolore nel cuore, quell’inquietudine nell’anima, non ha importanza di cosa ci sia lì fuori, fuori nel mondo, fra la gente, in mezzo alla città; da un lato vorresti uscire, fregartene di tutto e di tutti, essere forte, affrontare i tuoi problemi, lasciarli a casa e uscire, ma poi ti accorgi che sei ancora a letto, che non riesci ad alzarti. Rimani ore immobile, a pensare, a piangere, rigirandoti nel letto, rimanendo in uno stato di torpore dal quale non riesci a riprenderti, piangi e non sai perché, sai solo che non vuoi fare niente, non solo perché non riesci, vuoi solo lasciarti andare, stare sola, anche se la solitudine a volte diviene insopportabile, ma preferisci stare sola piuttosto che con false compagnie, o non essere di compagnia.

Conosci il tuo dolore, ma non sai se gli altri potrebbero comprenderlo. Sorridi, quando sei costretta a farlo, ma nessuno sa che vivi costantemente con LA MORTE NEL CUORE e vuoi che nessuno lo sappia, con la consapevolezza di esser diventata bipolare.

Sola a casa, non importa in quale città, il tuo passato ti perseguita, più cerchi di sfuggirgli più ti viene a cercare e vuoi stare sola perché può capire solo chi ha vissuto il tuo stesso dolore è entrato nel tuo stesso tunnel, ne è uscito, è ancora dentro, non ne farà mai più ritorno, sono questi i pensieri di chi sta affrontando i propri demoni.

Vorresti essere forte, migliore, non tanto per te, ma per chi tiene veramente a te, anche se conoscono la tua storia, il tuo passato, le tue sofferenze, le tue lotte, ma troppo spesso tutto sembra inutile, anche quando riesci ad alzarti da quel letto e riuscire a fare quel qualcosa anche se poco ma costruttivo e ti senti comunque di non aver realizzato niente.

Si vuole rimanere soli, perché così ci si può nascondere al mondo, lasciare che il dolore prenda il sopravvento, piangere per quella persona che non merita un millesimo di ciò che sei, farsi sopraffare dal proprio passato, piangere per cose fatte di cui te non hai alcuna colpa e meriteresti solo di essere un po’ compresa.

Non vuoi compassione, solo non essere presa in giro, essere capita, avere qualcuno al tuo fianco che abbia la tua stessa pazienza, che non ti giudichi, che abbia il coraggio di dirti le cose in faccia, senza giri di parole, che non t’illuda e che ti aiuti nei momenti in cui sei più debole, come te che cerchi di essere un aiuto nonostante hai LA MORTE NEL CUORE!


Quella MORTE NEL CUORE, con la quale, volendo o non volendo hai imparato e stai imparando a conviverci, perché non si uscirà mai da quel tunnel nel quale si è entrati, si può solo lottare ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno della vita che rimane da vivere!

mercoledì 12 luglio 2017

12 LUGLIO 2003, ORA DEL DECESSO ORE 14:00

12 Luglio 2003

Non dimenticherò mai quel giorno e  quell’estate.

1 Luglio 2003

La mattina del 1 luglio 2003 entrassi in ospedale, la mattina del giorno seguente eri pronta per entrare in sala operatoria, soprattutto a livello morale. Eri pronta per affrontare quell’intervento, pericoloso, critico, rischioso, ma allo stesso tempo, esso ti avrebbe permesso di continuare la tua vita con minori problemi. Nessuno ti costrinse, nemmeno con il pensiero, anzi, zia la sera prima ti disse: “Se vuoi ripensarci, non sei obbligata”!


Quanto desidererei avere un briciolo della tua saggezza, del tuo coraggio, della tua forza, invece…


2 Luglio 2003

Mi alzai verso le 8 o 9 del mattino, papà lavorava e mamma e zia erano con te in ospedale.  Io ero a casa, dovevo studiare per prepararmi a un esame, ma quella mattina non ero in grado di fare niente, feci il minimo indispensabile, misi solo un po’ a posto casa, nient’ altro. Soprattutto quella mattina non riuscivo e non volevo pensare, forse egoisticamente, ma se pensavo a ciò che stavi affrontando in quegli istanti, mi mancava l’aria.

Purtroppo le cose non andarono come dovevano andare. Appena entrasti in sala operatoria avesti un forte attacco d’ischemia che portò a un totale cambio di “rotta” da parte dei medici i quali si trovarono davanti a loro una situazione molto più grave del previsto, decidendo immancabilmente per un intervento totalmente diverso.

Ore 13:00 il telefono di casa squilla, rispondo, era mamma che telefonava per avvertici che purtroppo c’erano state delle complicazioni durante l’intervento. Mio padre e zio partirono di corsa in ospedale io rimasi a casa.

Ti raggiunsi qualche ora dopo in ospedale e ti vidi poco dopo che uscivi dalla sala operatoria per essere trasportata in terapia intensiva. Eri in coma e piena di fili e attaccata a una macchina che ti teneva in vita.

È strano che il ricordare la drammaticità di quegli avvenimenti, non mi venga da piangere, forse, versai tutte le lacrime in quei momenti, o forse sto cercando di essere forte come lo eri te.

Non so cosa succede quando si entra in coma, ma forse hai potuto vedere, in qualche modo, la mia fragilità, la mia debolezza.

In terapia intensiva sono ammesse due visite al giorno, a pranzo e cena. Ti fanno indossare, copri scarpe, cuffia per la testa e ti fanno guardare attraverso un vetro. Era l’unico modo per poterti vedere e starti vicino, oltre che con il pensiero, il cuore e l’amore che tutt’ora proviamo per te. Però ti misero distante dal quel vetro e noi non riuscivamo a vederti bene.

12 Luglio 2003

Ogni giorno dal 2 luglio all’11 luglio venivamo in ospedale a farti visita, ma te eri sempre in quel letto, ferma immobile, dormiente! Ci fu solo un giorno che forse ci fu un mimino di speranza che ti fossi svegliata, al quale tutti ci aggrappammo, purtroppo inutilmente.
Da quel sonno profondo non ti svegliasti più!

Ore 13:00 del 12 luglio 2003, squillo del telefono di casa, altra corsa di papà e zio in ospedale. La situazione, dopo dieci giorni non aveva avuto e non prevedeva miglioramenti. I medici chiesero ai miei genitori e i miei zii di prendere una decisione definitiva, (forse la più difficile di tutta la loro vita), almeno fino a quel momento. Staccare la spina di quella macchina che per 10 giorni ti tenne in “vita”, oppure aspettare un tuo agognato risveglio. Non sapevano quali sarebbero state le conseguenze se ti fossi risvegliata; durante l’attacco d’ischemia e l’intervento, persi molto sangue e ti mancò l’ossigeno al cervello per non si sa esattamente quanto tempo, sappiamo solo che il giorno dopo chiusero tutte le sale operatorie dei principali ospedali della città, perché finirono le riserve di sangue per salvarti la vita.

Anche quel giorno arrivai in ospedale qualche ora dopo, non c’era differenza tra il 2 luglio e il 12, era pieno di parenti e conoscenti, perché te avevi avvertito tutti, infatti i telefoni di casa nostra e degli zii squillavano ininterrottamente.

Mio padre mi fermò appena uscii dall’ascensore.
Non c’eri più, il sonno profondo in cui eri caduta non ti riportò più indietro. Scoppiai a piangere, ma pensai due cose:
-        La prima fu che il giorno dopo sarebbe stato il tuo compleanno e speravano tutti che ci avresti fatto una splendida sorpresa risvegliandoti, perché sapevamo quanto eri forte.
-        La seconda fu che speravo e spero ancora oggi, che non hai sentito nemmeno l’ombra di un minimo dolore, che te ne sei andata via addormentandoti semplicemente, perché non meritavi di morire, ma soprattutto non meritavi di soffrire e che da quel momento in poi saresti tornata insieme al nonno.

12 Luglio 2017


Sono passati Quattordici anni d’allora e la tua assenza è sempre presente, ma con un giorno di anticipo di faccio i più sinceri e sentiti auguri di buon compleanno, ringraziandoti di starci sempre vicino, perché so che anche se te ne sei andata, forse perché era arrivato il tuo momento, per noi è stata una grandissima fortuna averti potuto conoscere, soprattutto per me e averti avuto vicino per tutti i tuoi anni terreni. So che te sei ancora accanto a tutti noi!

sabato 29 aprile 2017

UMBRIA, LA REGIONE TERREMOTATA MENO SICURA DI TUTTE!

Se state prevedendo di trascorrere qualche giorno di relax in Umbria, denominato il “Cuore verde d’Italia”, cambiate direzione. Nella notte del 28 Aprile 2017 sono state avvertite nuove forti scosse di terremoto di magnitudo fino a 4.1.

L’Umbria, purtroppo non è più una regione sicura, né per viverci, né per le vacanze. Diffidate da chi (soprattutto albergatori) vi dicono che la regione è sicura, anzi tutt’altro. Chi vi vive non può fare altrimenti, ma voi turisti, avete la piena libertà di scegliere altre mete e destinazioni per le vostre vacanze, innanzitutto più sicure, ma soprattutto più belle dell’Umbria.


Il turismo in Umbria è fermo già da anni e non a causa del terremoto, tuttavia ultimamente le ripetute e forti scosse l’hanno messo a terra. Non è colpa di nessuno è solo Madre Natura che ha deciso così, perciò se non volete tornare a casa dalle vostre vacanze dentro una bara, (le ultime forti scosse di terremoto hanno fatto più di 300 vittime), cambiate rotta e lasciate che l’Umbria cada nel suo inevitabile destino.

29 APRILE 2017.

mercoledì 8 marzo 2017

MITO DELLA FESTA DELLA DONNA

Oggi mercoledì 8 marzo 2017, quante donne si sono già organizzate da giorni per festeggiare la FESTA DELLA DONNA! Un’uscita serale di sole donne, per molte delle quali sarà una serata all’insegna del divertimento e della trasgressione, dove i loro uomini rimarranno a casa, oppure si organizzeranno tra di loro e le donne questa sera saranno libere!

Ma, la maggior parte delle donne già impegnate sentimentalmente sono veramente libere, se per poter uscire con le proprie amiche devono aspettare un anno? Non direi proprio che sono libere, il che significa che c’è ancora molto da lottare e da conquistare, come fecero le nostre antenate.

Sfatiamo il mito che l’origine della FESTA DELLA DONNA deriva per ricordare i 146 lavoratori (per lo più donne immigrate), che morirono nell’incendio della fabbrica Triangle di New York, festa istituita nel 1908, ma tutto questo è solo leggenda! Anche perché l’incendio nella fabbrica Newyorkese accadde il 25 marzo del 1911, così nacque il mito della Cotton.

La Giornata Internazionale della Donna nacque ufficialmente negli States il 28 febbraio del 1909 e a istituirla fu il Partito Socialista americano, che in quella data organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto.

L’8 marzo entrò nella storia per la prima volta nel 1917, quando le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere fine alla guerra, dando il via alla “Rivoluzione Russa di Febbraio”.



In Italia la FESTA DELLA DONNA iniziò a essere celebrata dal 1922 con la stessa connotazione politica e rivendicazione sociale.
Nel 1945 tale iniziativa prese ancora più vigore, quando l’Unione Donne in Italia, formata da donne del Pci, Psi, Partito d’Azione, Sinistra Cristiana e Democrazia del Lavoro celebrò la Giornata della Donna nelle zone dell’Italia già libere dal fascismo.
Negli anni successivi la Giornata della Donna è diventata occasione e momento simbolico di rivendicazione dei diritti femminili (dal divorzio, alla contraccezione, fino alla legalizzazione dell’aborto) tutti diritti ai quali le nostre antenate donne lottarono anche a costo della loro stessa vita.

Come simbolo della FESTA DELLA DONNA fu scelta la Mimosa perché è un fiore che fiorisce proprio nel periodo di Marzo.

Anche se le donne non hanno mai smesso di scendere in campo armate, tuttavia, c’è ancora molto da lottare, basta ricordare i fatti di femminicidio, i salari delle donne più bassi rispetto a quelli degli uomini e le varie discriminazioni nei luoghi di lavoro nei confronti delle donne, rispetto agli uomini, solo per citarne alcuni.


Tanti auguri a tutte le DONNE, soprattutto alle DONNE che non si sono mai arrese, che nonostante tutti i problemi e le difficoltà continuano a lottare scegliendo di essere PADRONE DEL PROPRIO DESTINO E CAPITANE DELLA PROPRIA ANIMA…